ANMIL Nuoro
presenta il CONVEGNO
«AMIANTO, KILLER SILENZIOSO»
>NUORO | AUDITORIUM I.T.A. “B. BRAU”
via Martiri della Libertà, 2
Sabato 11 Maggio - ore 09.30
introduzione:
Antonio Giuseppe Sechi, Presidente provinciale ANMIL Nuoro e Presidente Fondazione ANMIL “Sosteniamoli Subito” Onlus
interverranno:
Dott.ssa Simona De Francisci, Assessore Regionale alla Igiene e Sanità
Dott. Gian Franco Mariano Spanu, Direttore INAIL di Nuoro/Cagliari
Avvocato Daniela Rizzo, Patronato ANMIL di Padova
Prof. Giuseppe Cimaglia, Specialista in Medicina Legale e delle Assicurazioni
coordina i lavori:
Dott.ssa Marinella de Maffutiis, Responsabile dell’Ufficio Comunicazione e Relazioni Esterne ANMIL (http://www.anmil.it/)
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Dal 15 maggio al 1° giugno la Compagnia sarà impegnata nelle riprese del Short Film dal titolo "La Conferenza", regia e sceneggiatura di Gianni Cardillo, soggetto di Juri Piroddi e Silvia Cattoi, con Giammarco Mereu, produzione: R o s s o l e v a n t e.
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Presentazione del libro:
"PER SEMPRE LASCIAMI" di Michela Capone
> TORTOLI' (OG)
Venerdì 10 Maggio – ore 18.30 Teatro San Francesco
Sabato 11 Maggio – ore 11.00 Aula Magna ITI
Letture di Silvia Cattoi e Sara Schillirò | sarà presente l’autrice
Non è usuale che uno scrittore definisca “brutto” il proprio libro, come invece ha fatto per il suo nuovo Per sempre lasciami Michela Capone, scrittrice e giudice presso il Tribunale dei minori di Cagliari. Tuttavia, è sufficiente apprenderne il contenuto per capire il perché di questa definizione: quella narrata in queste pagine è una storia vera di abusi sessuali su una minorenne (tredicenne all’epoca dei fatti) e di violenze domestiche, che l’autrice ha raccontato su richiesta e con la partecipazione della protagonista della storia. Suoi, infatti, alcuni brani e lettere contenuti nel testo, tant’è che la Capone la considera coautrice.
Un libro brutto per l’argomento, ma brutto anche perché, appunto, non possiamo illuderci che i drammatici fatti raccontati siano, almeno in parte, frutto di invenzione letteraria. La fantasia si limita ai nomi delle persone coinvolte, alla caratterizzazione di alcuni personaggi e a poco altro («la finzione è altresì presente per smorzare la crudezza del racconto», scrive nella nota introduttiva l’autrice). Ed è grazie a questi piccoli “ritocchi letterari”, allo stile delicato e al grande pudore con cui vengono descritte le scene più forti che è possibile ingoiare questa vicenda che si fatica anche solo a concepire («una storia così è oltre l’immaginabile» scrive la Capone nei ringraziamenti finali), figuriamoci a metabolizzare.