[Myriam Azencot]
Un documentario ideato e diretto da Juri Piroddi
prodotto nell'ambito del Progetto INTERREG "ROTTE DI AVVICINAMENTO" fra Sardegna, Corsica e Toscana
montaggio di Juri Piroddi e Pietro Iesu (Pubblistar)
produzione: L’Isola che C’è / Rossolevante
colore - durata: 1h e 18 min.
Dedicato a
Domenicu Tognotti
militante corso
per le lunghe conversazioni
su teatro e politica
...U FRONTE VINCERA !
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Identità di frontiera offre una panoramica dell’intero Progetto “Rotte di Avvicinamento”, portato avanti dal novembre del 2005 dall’Associazione L’Isola Che C’è in paternariato con l’A.L.D.E.S. di Lucca (www.aldesweb.org), l’Atelier delle Arti di Livorno e la Compagnia I-Chjachjaroni di Porto-Vecchio (Corsica), documentando i differenti aspetti dei territori performativi di volta in volta attraversati (danza/teatro/musica) e offrendo un ritratto degli artisti coinvolti: Roberto Castello, Myriam Azencot, Jean-François Perrone, Massimiliano Barachini, l’equipe diretta da Juri Piroddi.
Questo film è parte integrante del Progetto Interreg. Documenta la realtà viva della nostra proposta culturale e ci auguriamo che serva a tenere insieme le diverse fasi, la molteplicità dei linguaggi artistici e le specificità delle tre aree geografiche interessate, offrendo agli spettatori alcuni elementi di comprensione in più sulla complessità e sul rigore insiti al mestiere teatrale.
Ci sono molti modi di viaggiare…
Noi avevamo la necessità di rompere l’isolamento di cui soffre questo angolo di Sardegna che ci troviamo ad abitare. Tutti i parterner di questo progetto sono passati per lo stesso luogo: una sala piuttosto anonima.
Roberto Castello l’ha trasformata in un acquario, ma poteva anche essere un set cinematografico.
Massimiliano Barachini vi ha lasciato le sue tracce di lupi.
Miriam Azencot l’ha fatta viaggiare lontano nel tempo e nello spazio, trasportandola in paesi esotici col potere delle sue maschere e della sua enorme esperienza.
Noi l’abbiamo riempita dell’odore acre delle nostre pelli.
Non si può commettere l’errore di scambiare il Teatro con l’edificio in mattoni dove solitamente si ospitano gli spettacoli. Teatro può essere un bosco, una spiaggia, un’aula scolastica, un appartamento, un bar, una piazza…
Un luogo non è mai uguale a se stesso, dipende da chi lo abita e lo rende vivo.
Le produzioni, i laboratori, gli spettacoli… Tanti modi per conoscersi e per diminuire le distanze anche geografiche che ci separano, per percorrere “rotte di avvicinamento”. Ma ogni viaggio nasconde in sé un’insidia, un pericolo. Bisogna essere disposti a perdere qualcosa quando si parte, e quando si torna - e tutto è finito - si ricomincia da capo, soli.
Silvia Cattoi e Juri Piroddi (2006)
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PROGETTO INTERREG III A “ROTTE DI AVVICINAMENTO” in Sardegna:
> ALDES/ Roberto Castello e Alessandra Moretti
“RACCONTA” [parte III de “IL MIGLIORE DEI MONDI POSSIBILI”]
Creazione in residenza
> ATELIER DELLE ARTI/Massimiliano Barachini
“TRACCE DI LUPI” – Spettacolo di danza
STAGE DI DANZA: “Le percezioni e la motivazione al movimento nell'improvvisazione”
> COMPAGNIE I-CHJACHJARONI/ Myriam Azencot
“HISTOIRES DE FAMILLE” – Spettacolo teatrale
STAGE: “Le maschere a teatro, il cammino del testo attraverso l’azione”
> L’ISOLA CHE C’È/ Juri Piroddi
“DIÓNYSOS” – Performance en plein air
STAGE: “Verso Diónysos”