On the road... again?

strada

 

 

 

 

 

 

 

 

 

in collaborazione con: Ministero della Gioventù | Unione Province d'Italia Provincia di Cagliari Provincia Ogliastra | Comune di Tortolì | Teatro dallarmadio | Centro di Cultura Psicoanalitica | Azione Province Giovani (PROGETTO IMPACT)
http://impactazionegiovani.blogspot.com

«ON THE ROAD… AGAIN?»
e tu quanto fai con un litro?

Uno spettacolo teatrale sugli incidenti stradali alcol correlati indirizzato ai giovani

Trailer di Andrea Anglani (III versione_2015):

ideazione e regia  Juri Piroddi

con
Sergio Cadeddu
Silvia Cattoi
Antonio Sida
Giammarco Mereu
Antonello Murgia e Fabio Marceddu

drammaturgia  collettiva 

arrangiamenti ritmico-musicali  Antonello Murgia

scene e disegno luci  Juri Piroddi

Un video di 5 minuti sullo spettacolo, qui: http://vimeo.com/42253217  

debutto:
> LANUSEI (NU)
Teatro Tonio Dei
lunedì 4 ottobre ore 11.30
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Lo spettacolo ci mostra l’assurdità e il non-sense delle morti per incidenti stradali dovuti all’assunzione di alcool e droghe; quando l’irresponsabilità di un singolo provoca autentiche tragedie che possono colpire chiunque lo incroci nel proprio cammino.
Rossolevante ha allestito uno spettacolo che ci mostra bene come il singolo incidente trascini ogni cosa nel vortice del dolore, anche le persone innocenti e i loro familiari. “On the road…again?” parla anche di dolori che non guariscono più, di quei bivi, presumibilmente innocui, che incrociamo nella nostra vita dove una scelta apparentemente “leggera” può segnare non solo la nostra esistenza, ma quella di tanti altri.
Il merito di questo lavoro è quello di scavare nel profondo, con una storia “normale”, a dimostrarci che l’attenzione e la responsbilità di chi guida non è un fatto personale, di morale del singolo, ma un imperativo etico che dobbiamo sempre tenere tutti a mente. 

dal sito: http://impactazionegiovani.blogspot.com 

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Il Padre [Sergio Cadeddu]. E' un uomo sui cinquant’anni. Ha perso Marina - la sua unica figlia - in un terribile incidente automobilistico. E’ completamente distrutto dal dolore e non riesce a perdonare chi ha provocato la morte di sua figlia.

Marina. Diciannove anni, tornava a casa dopo una serata trascorsa in discoteca con le amiche. Si trovava alla guida della sua automobile ma non aveva bevuto. Questo personaggio non compare mai in scena, lo spettatore se lo figurerà pertanto unicamente attraverso le parole del Padre.

Antonio [Antonio Sida]. E' un uomo sui cinquanta anni, scapolo. Non ha veri amici ma solo conoscenti coi quali condividere serate di puro delirio. E’ incapace di seguire le regole base della convivenza civile, non sopporta le leggi, i codici e i "così si fa". Beve troppo e fa uso di cocaina. Nelle donne vede solo oggetti da usare a proprio piacimento. Non crede in nulla se non nel piacere personale senza limiti. Non concepisce un sabato sera senza sballo.

Il Romano [Giammarco Mereu]. E' un uomo sui quarant’anni. Solitario, schivo, timido. Esce poco e non ha una fidanzata. Si fa trascinare da Antonio perché, per una volta nella vita, ha deciso di esagerare e di trascorrere una serata trasgressiva. E’ lui che, completamente ubriaco al volante dell’auto sportiva di Antonio, provoca l’incidente in cui perdono la vita Marina e i due musicisti. A causa delle gravi ferite riportate nello scontro, egli stesso ha perso per sempre l’uso delle gambe. Non si dà pace per quanto accaduto.

La Dottoressa [Silvia Cattoi]. E' una donna sui quarant’anni. Svolge servizio in prima linea, col 118. Ha soccorso moltissime persone vittime di incidenti stradali, spesso legati all’uso di alcol. Una volta ha dovuto correre in aiuto di suo stesso figlio, Luigi, che però non è riuscito a salvare. Luigi rientrava in macchina con amici dopo uno spuntino. Chi era al volante aveva bevuto e l’auto si è schiantata. La Dottoressa, dopo la tragedia, prova ad andare avanti come può ma non riesce a trovare un senso in tutte queste morti che potrebbero essere evitate. Perché è ingiusto morire a vent’anni.

Il Musicista [Antonello Murgia], il Cantante [Fabio Marceddu]. Sono due artisti di circa trentacinque anni. Tornavano a casa in auto dopo un concerto. Pur non avendo bevuto sono stati travolti in quello stesso incidente provocato dal Romano. In scena li vediamo come spettri che si aggirano fra i bidoni e i rottami, testimoni delle vite spezzate degli altri personaggi.